L'indice Cambridge Bitcoin Energy Consumption abbassa la stima del 14%, rivede la metodologia
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L'indice Cambridge Bitcoin Energy Consumption abbassa la stima del 14%, rivede la metodologia

Aug 14, 2023

L'indice Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index (CBECI), che tiene traccia del consumo energetico globale di Bitcoin, ha subito il suo primo importante aggiornamento dal 2019, influenzato da prove che indicano una frequente sovrastima del consumo di elettricità di Bitcoin.

Si dice che un nuovo rapporto faccia luce sull'evoluzione del mining di Bitcoin e chiarisca la logica alla base dei cambiamenti nella metodologia CBECI, fornendo un'analisi approfondita della transizione dell'hardware di mining di Bitcoin: dalle CPU alle GPU, poi agli FPGA e infine agli attuali minatori ASIC all'avanguardia.

Il CBECI ha osservato che l’efficienza degli ASIC ha subito inizialmente un rapido aumento, ma da allora ha visto una crescita graduale man mano che si raggiungono i limiti della tecnologia dei semiconduttori. Questo rallentamento ha implicazioni dirette sulla durata della vita dei minatori, influenzando i cicli di sostituzione ipotizzati, con stime che vanno da 1,5 anni (mondo accademico) a 3-5+ anni (industria).

La sua metodologia è stata rivista per tenere conto di questa maggiore potenza di calcolo dei modelli più recenti, come l'Antminer S19 XP, che vanta una capacità di 140 TH/s rispetto agli 11,5 TH/s dell'Antminer S9 del 2016.

CBECI ha inoltre affermato che l'introduzione degli ASIC ha innescato una crescita esponenziale dell'hashrate di Bitcoin, da meno di 1 EH/s nel 2010 a oltre 300 EH/s all'inizio del 2023, rivoluzionando il mining da un'attività informatica domestica a un'attività professionale.

Sebbene un hashrate più elevato migliori la sicurezza di Bitcoin, aumenta anche la difficoltà di mining e la potenza di calcolo necessaria per guadagnare premi in blocchi. Secondo quanto riferito, comprendere questi fattori di crescita dell'hashrate è stato cruciale per rivalutare la metodologia CBECI.

Secondo il rapporto, le indagini sui fattori di crescita dell'hashrate hanno rivelato una forte correlazione tra l'aumento dell'hardware di mining importato negli Stati Uniti e la crescita complessiva dell'hashrate della rete. Inoltre, i dati di vendita di Canaan Creative hanno indicato che i loro ultimi modelli rappresentavano quasi il 45% delle vendite di hashrate nel 2021, suggerendo che questi modelli più efficienti probabilmente contribuiscono maggiormente alla crescita dell'hashrate di quanto precedentemente ipotizzato dalla metodologia CBECI.

Applicando la nuova metodologia CBECI, la stima per il 2021 è stata significativamente ridotta di 15 TWh, ovvero del 14% (da 104 TWh a 89 TWh), e la stima per il 2022 è stata ridotta di 9,8 TWh, ovvero del 9% (da 105,3 TWh a 95,5 TWh).

Queste stime riviste presuppongono un’efficienza mineraria media più elevata considerando l’impatto dei modelli più recenti. Tuttavia, l’efficienza stimata è ancora in ritardo rispetto ai nuovi modelli più efficienti poiché lo spazio continua ad espandersi.

L’effettivo utilizzo di elettricità di Bitcoin continua a essere una questione complessa, con maggiori dati necessari sulla distribuzione geografica del mining e sulle fonti di elettricità per costruire un quadro completo. Il rapporto affronta anche altri elementi, come i rifiuti elettronici e il potenziale di mitigazione del metano, che influenzano l'impatto ambientale di Bitcoin e richiedono un ulteriore esame.

L’aggiornamento del CBECI illustra il loro impegno nel perfezionare le stime man mano che emergono nuove prove. Questo rapporto funge da trampolino di lancio verso una comprensione più accurata e dettagliata delle implicazioni ambientali del mining di Bitcoin.

Conosciuto anche come "Akiba", Liam è un reporter, editore e produttore di podcast presso CryptoSlate. Crede che la tecnologia decentralizzata abbia il potenziale per apportare cambiamenti positivi diffusi.

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